Aics e Università di Firenze insieme per la tutela del patrimonio culturale e lo sviluppo socio-economico in contesti fragili

La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale sono un volano di sviluppo socio-economico nei contesti fragili dove opera la Cooperazione Italiana. Questo approccio è stato al centro della conferenza internazionale che si è svolta a Firenze il 10 e l’11 novembre, organizzata dall’Università di Firenze (Unifi) con il patrocinio dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), e il supporto della sede Aics di Islamabad e dell’Ufficio III – Opportunità e Sviluppo economico della sede di Roma. L’obiettivo discutere assieme agli attori che si occupano di cultura e tutela del patrimonio come meglio capitalizzare le competenze di tutti a vantaggio di un’azione di cooperazione allo sviluppo sostenibile ed efficace.

“Il settore culturale, in cui il nostro Paese è molto forte, è prioritario per l’azione della cooperazione italiana” ha affermato Emilio Ciarlo, responsabile delle relazioni istituzionali e della comunicazione di Aics, intervenuto alla conferenza di Firenze. “Nei tanti progetti che finanziamo in tutto il mondo su questi temi possiamo contare su università, centri di ricerca e organizzazioni della società civile, con le loro esperienze e sensibilità, oltre ad aziende italiane che si occupano del restauro e della valorizzazione dei beni culturali e che sono eccellenze a livello internazionale” ha spiegato. Ciarlo ha poi parlato dell’attenzione che Aics rivolge allo sviluppo umano ed economico nelle iniziative che promuove in questo settore. “Non è scontato che la promozione della cultura sia considerata una leva per lo sviluppo, ma è un dato di fatto, dal momento che produce oltre il 3% del Pil globale, e il 6% degli occupati”, ha detto.

La prima giornata ha affrontato il ruolo che il patrimonio culturale ha nella mitigazione delle fragilità sociali ed economiche e nello sviluppo sostenibile, mettendo in dialogo alcune tra le principali organizzazioni internazionali che lavorano in quest’ambito – come l’Unesco – e diverse università italiane con le sedi Aics che operano in Medio Oriente e nel subcontinente indiano.

L’Agenzia, nei suoi primi sei anni di attività, dal 2016 al 2021, ha investito 70 milioni di euro nel settore culturale, mettendo a frutto la capacità italiana di generare valore aggiunto per la cooperazione. A Firenze lo hanno testimoniato i titolari delle sedi Aics di Amman (Emilio Cabasino), Beirut (Alessandra Piermattei),Islamabad (Emanuela Benini), e Rosario Centola, ex responsabile della sede di Kabul, oggi chiusa.

L’Agenzia ha impegnato notevoli risorse in programmi incentrati sulla protezione del patrimonio culturale e lo sviluppo del turismo sostenibile in Giordania, paese ricco di siti storici e archeologici, in particolare a Petra e Jerash. Qui ha anche aperto da poco un Istituto regionale per il restauro che si dedicherà alla protezione, alla conservazione di monumenti, siti archeologici e turistici. La valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo urbano sono al centro di alcuni progetti finanziati in Libano come la restaurazione e riqualificazione dell’antico di serraglio di Baalbek e della Tomba di Tiro. In Pakistan l’impegno della Cooperazione italiana ha invece permesso la ricostruzione del Museo dello Swat e il restauro del Buddha di Jahanabad. Nuovi scavi condotti nel 2021, hanno inoltre riportato alla luce il tempio di Shahi Vishnuite nella sua interezza.

Un focus particolare, durante il secondo giorno di conferenza, è stato dedicato al sito Patrimonio dell’Umanità di Bamiyan, in Afghanistan, al centro di un progetto di riqualificazione che vede il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) di Unifi partner di Aics Islamabad a seguito della chiusura della sede Aics di Kabul lo scorso anno. Le sessioni mattutine hanno offerto una rassegna delle principali azioni di tutela del patrimonio culturale realizzate nell’area, con l’obiettivo di discutere i risultati raggiunti fino all’acquisizione del potere da parte dei talebani e di evidenziare le questioni più critiche e i settori maggiormente bisognosi di ulteriori interventi.

Sono stati approfonditi inoltre i rapporti chiave tra la tutela dei beni culturali e la pianificazione e governo del territorio, tema fondamentale nel contesto afghano, caratterizzato da una crescita urbana e demografica esponenziale. Particolare attenzione è stata poi riservata al ruolo che la dimensione sociale può svolgere nell’equilibrio tra tutela del patrimonio e governance. I contributi presentati in queste sessioni si sono basati sui dati raccolti durante la ricerca sul campo avvenuta immediatamente prima del mutamento dello scenario politico nel Paese, tra aprile e giugno 2021. La chiusura della conferenza è stata affidata a una tavola rotonda che ha ragionato sulle prospettive future delle azioni di cooperazione culturale in Afghanistan.

Durante il convegno è stata proposta anche una mostra organizzata da Imam Rajabi e Ejaz Ahmadi (Università di Firenze) dal titolo “Beni culturali e cambiamenti climatici”, oltre a “Bamiyan Living Culture”, installazione video organizzata da LaGes e da Studio Azzurro.

Building Capacity: Corso internazionale avanzato applicativo su GIAHS

Il progetto finanziato da Aics intende promuovere la consapevolezza sul sistema paesistico agricolo e sui paesaggi tradizionali, attraverso corsi e attività di ricerca specialmente nei paesi prioritari della cooperazione italiana.

L’iniziativa “Building Capacity: corso internazionale avanzato applicativo su GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems) per la valutazione e la resilienza in tre diversi contesti socio-ambientali e bio-culturali: Africa, Asia e America Latina” sostiene il programma FAO GIAHS, volto alla promozione dei sistemi agricoli tradizionali, intesi come patrimoni intangibili che coniugano la conservazione della biodiversità, il rispetto delle strutture sociali tradizionali, il supporto allo sviluppo economico incentrato sulle comunità agricole locali. Analogamente a quanto realizzato dall’UNESCO in termini di patrimonio culturale, FAO GIAHS prevede la creazione di siti specifici per la conservazione attiva dei sistemi agricoli tradizionali (http://www.fao.org/giahs/en/).

L’iniziativa ha come ente esecutore il Dipartimento dei Sistemi Agricoli Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze e ha l’obbiettivo principale di diffondere la difesa dei sistemi agricoli tradizionali, attraverso la creazione di un polo accademico volto alla formazione di manager di siti FAO GIAHS e alla diffusione della tematica a livello globale.

In questo contesto è particolarmente necessario creare professionalità capaci a identificare e gestire i siti GIHAS. Questi tecnici devono possedere la capacità per preservare in modo dinamico le conoscenze tradizionali in campo agricolo, i valori delle culture locali, la diversità bioculturale e le caratteristiche del paesaggio.

Per questo motivo l’AICS promuove la partecipazione al corso di master per studenti provenienti dai paesi dove l’AICS è attiva attraverso l’implementazione di progetti con 10 borse di studio.

Per la candidatura segui il link  https://www.agriculturalheritage.com/applications2022_2023/

 Scadenza il 16 ottobre del 2022 e la graduatoria finale sarà pubblicata entro il 31 ottobre 2022.

Gli studenti selezionati inizieranno a frequentare il corso di master da febbraio 2023.

40 piante di ulivo per lanciare il Festival ASviS in Pakistan

L’Ambasciata d’Italia e AICS Islamabad con le autorità pachistane competenti nei due ambiti chiave del nostro Ufficio: i Giovani e l’Olivo, hanno organizzato il 29 settembre 2021 una cerimonia di piantumazione di ulivi a Islamabad, lo stesso giorno dell’evento del 2020, condoto nell’ambito della stessa cornice del Festival Globale Italiano sullo Sviluppo Sostenibile, ossia il webinar con il Pakistan Poverty Alleviation Foundation, PPAF, sull’autosviluppo delle comunità remote.  Si ricorda che il Primo Ministro pachistano, Imran Khan, promuove il Ten Billion Tree Tsunami, ove s’isceive quest’attività simbolica e didattica dove AICS associa I Giovani con il contrasto al Cambiamento Climatico.

La cerimonia si è svolta quest’anno presso l’Islamabad Fatima Jinnah Park, alla presenza sia di Usman Dar, Consigliere Speciale del Primo Ministro per la tematica dei Giovani e Presidente del Programma del Primo Ministro per i Giovani, sia dell’Ambasciatore d’Italia in Pakistan, Andreas Ferrarese, insieme a Emanuela Benini, Direttrice dell’Ufficio dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, AICS, a Islamabad. 

Maestro della cerimonia è stato Tariq Muhammad, Direttore del Programma nazionale di coltivazione dell’olivo del Ministero della Sicurezza Alimentare e della Ricerca Nazionale, che ha donato i 40 ulivi e predisposto il terreno antistante l’ufficio ambientale dell’Autorità di Sviluppo della Capitale, CDA, nel parco Jinnah.

La cerimonia è parte delle azioni di lancio del Progetto “OliveCulture, meccanismo olistico e multiprofessionale per una filiera dell’olio d’oliva pachistano”, che il governo italiano finanzia con un contributo al CIHEAM “Istituto Agronomico Mediterraneo” di Bari, e promuove a stretto contatto con il governo pachistano, attraverso il nuovo Dipartimento Pachistan per i semi oleosi del Ministero della Sicurezza Alimentare Nazionale e della Ricerca, il cui amministratore, Khair Muhammad Kakar, ha preso parte alla cerimonia, un albero porta il suo nome. 

  L’evento è stato l’occasione per AICS di riunire tutti i rappresentanti dei progetti passati, futuri e in corso orientati all’Olivo, come sopra accennato. Hanno partecipato anche i rappresentanti del Programma di Riduzione della Povertà in Pakistan (PPR), finanziato dall’Italia, la cui componente dell’Olivo è in corso: Qazi Azmat Isa, direttore esecutivPakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF), il coordinatore del PPR Shams Badruddin e Muhammad Ashraf Program Officer. Alcuni partecipanti avevano partecipato alla visita studio  sull’Olivo del Dicembre 2019 presso il CIHEAM di Bari, organizzato dalla LUISS Business School di Roma. 

PPR aveva inoltre svolto trsmite LUISS una formazione ad hoc  per Giovani Comunicatori per lo Sviluppo (YCDdi cinque università del Balochistan e KPK, sotto il coordinamento della professoressa Saira Ahmed, Direttrice della Sostenibilità e dell’Ambiente alla Capital University of Science and Technology (CUST), che ha partecipato alla cerimonia e, interagendo con i membri di National Youth Council, l’evento ha avuto come frutto principale quello di aprire la strada a una convergenza di obiettivi tra NYC e YCD. 

Altri attori forti nei progetti dell’Olivo sono la Commissione per la formazione professionale a livello federale e provinciale e due alberi sono stati inteststi al presidente Javed Hassan e al direttore nazionale di NAVTTC. L’ex ambasciatore del Pakistan a Roma, Riyaz Nadeem, ha partecipato in qualità di Presidente dell’Istituto di studi regionali (IRS) che ospiterà l’evento del 13 ottobre su “Biodiversità ed Economia Circolare in Pakistan verso il “Benessere in verde” I Giovani tra decisori e comunità” nell’ambito del Festival Italiano sullo Sviluppo Sostenibile Globale 2021 di cui questa giornata costituiva l’attività di campo.

Cooperazione universitaria Visita della Professoressa Gloria Taliani in Pakistan

Allo scopo di rendere sistemica una rete italopachistana di raccordi universitari e/o imprenditoriali nei settori di punta della nostra cooperazione, AICS ha accolto l’Universita’ Sapienza di Roma volta a intessere accordi con la maggiore universita’ del paese, Quaid e Azam di Islamabad, iniziando da scambi accademici in campo medico. La professoressa Gloria Taliani ha incontrato a tal fine il Rettore Dr Muhammad Ali e presto verra’ firmato in remoto un MoU con la Rettrice Dr.ssa Antonella Polimeni, alla presenza dei due ambasciatori, sulla scia, ulteriori iniziative verranno prese a Karachi, come seguito della visita della Titolare di Sede lo scorso aprile. La professoressa ha incontrato con AICS anche i vertici nazionali dell’Istituto di Sanita’ e la Commisisone sulla Formazione Professionale, oltre ad aver visitato l’ospedale privato Dr Akbar Niazi Teaching Hospital che ha rilevato il reparto di talassemia nato nell’ambito della Conversione del Debito. Infine, alla presenza dell’Ambasciatore Andreas Ferrarese, l’ex-Ambasciatore a Roma Nadeem Riyaz – gran conoscitore del nostro mondo accademico – ha organizzato una conferenza presso l’Istituto di Studi regionali da lui presieduto, in forma di dialogo tra la Prof.ssa Taliani e il Consigliere Speciale per la Sanita’ del Primo Ministro, Dr Faisal Sultan, sul tema “La pandemia di COVID: lezioni apprese dall’Italia e dal Pakistan”.

 

 

 

Link https://youtu.be/JTotpEGTYww

 

Prima ancora, la professoressa Taliani aveva partecipato all’importante Talk Show ” Diplomatic Enclave ” sulla PTV-TV nazionale del Pakistan.

 

 

Link https://youtu.be/rYZHHK5y0xE

ll ministro Di Maio in Pakistan tira le fila di 40 di anni di cooperazione

Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha concluso in la sua missione nei Paesi della regione e in Qatar con una giornata in Pakistan, dove ha incontrato le autorità nazionali al fine di valutare forme di collaborazione e sostegno dell’Italia riguardo all’eventuale emergenza umanitaria che mette al centro dell’attenzione i rifugiati provenienti dall’Afghanistan. L’avvio della cooperazione allo sviluppo con il Pakistan coincide infatti con l’inizio dell’esodo dall’Afghanistan, 40 anni fa. Negli anni si è raggiunto un solido rapporto con le istituzioni pachistane per lo sviluppo di comunità remote oltre al loro supporto in caso di calamità naturali anche oltre le crisi afgane e a un crescente ponte tra realtà accademiche e imprenditoriali dei due Paesi fondato sulle grandi potenzialità umane e tecnologiche. L’Italia, molto amata in Pakistan, ospita infatti una delle più numerose diaspore pachistane nell’Unione Europea. La visita del ministro degli Affari Esteri darà ulteriore slancio alla stretta collaborazione tra i due Paesi per rafforzare il coordinamento reciproco sulle questioni regionali e internazionali e in ambito cooperazione allo sviluppo le iniziative e gli scambi tra i due Paesi a livello universitario e imprenditoriale e individuale, intensificando commercio e investimenti.

Assieme a Emanuela Benini, direttrice della sede di Islamabad, ha dialogato con colleghi italiani coinvolti nella questione dei rifugiati alla presenza dell’Ambasciatore Andreas Ferrarese e del resto della delegazione. Al momento i flussi di civili che si spostano nei Paesi limitrofi all’Afghanistan sono gestibili. “Tutto, però, rischia di degenerare nei prossimi mesi a causa di una possibile crisi alimentare ed economica.”, ha evidenziato il ministro. La Cooperazione Italiana tra Pakistan e Italia è caratterizzata da progetti nei settori dell’ambiente, dell’agrifood con focus sull’olivicultura, della formazione universitaria e dei raccordi imprenditoriali per l’occupabilita’ giovanile, del turismo interno come reddito per le comunità remote visto il prezioso patrimonio culturale e naturale, possibilmente attraverso una rete italo-pachistana che articoli accademia, imprese e istituzioni. Tale quadro e’ aperto alla possibilità di lavorare, come già fatto, in aree dove preesiste o si concentreranno le persone eventualmente provenienti dall’Afghanistan. “L’Italia c’è e farà sentire il suo contributo anche grazie al Piano italiano per il popolo afghano, che stiamo portando avanti al Maeci in coordinamento con gli altri ministeri coinvolti. Non possiamo lasciare nulla al caso.”, ha concluso iltitolare della Farnesina.

Inoltre, rivolgendosi alla direttrice durante la visita agli uffici dell’ambasciata, Di Maio ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale della cooperazione allo sviluppo nel Paese. Il ministro ha anche incontrato il Premier pachistano Imran Khan e l’omologo Shah Mahmood Qureshi, il quale ha ribadito che la comunità internazionale dovrebbe rimanere impegnata con l’Afghanistan per prevenire il collasso economico e una terribile crisi umanitaria. “In considerazione dell’evolversi della situazione in Afghanistan, la comunità internazionale ha la responsabilità di mostrare solidarietà agli afgani”, ha affermato Qureshi. Di Maio ha ringraziato il Pakistan per il ruolo svolto nell’evacuazione dei cittadini italiani dall’Afghanistan.

Giovani comunicatori pakistani per lo sviluppo: un ponte tra le aspettative della comunità locale e la loro realizzazione

Nel 1996, nella risoluzione 51/172 dell’Assemblea Generale, l’ONU ha adottato una definizione formale di comunicazione per lo sviluppo: “La comunicazione per lo sviluppo sottolinea la necessità di sostenere sistemi di comunicazione bidirezionali che consentano il dialogo e consentano alle comunità di esprimersi, esprimere le loro aspirazioni e preoccupazioni e partecipare alle decisioni relative al loro sviluppo“.

La comunicazione per lo sviluppo (C4D) è quindi un approccio molto diverso dal modello di beneficenza tradizionale in cui gli attori locali sono destinatari passivi di servizi e fondi. C4D contribuisce a creare un auto-sviluppo della comunità sostenibile, in cui gli stakeholder locali costruiscono capacità per soddisfare le loro esigenze o sostengono attivamente il cambiamento istituzionale, legale, infrastrutturale o culturale.

Il C4D è riconosciuto in diversi documenti delle Nazioni Unite come chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), poiché la più ampia agenda di sviluppo globale della governance democratica e dello sviluppo umano dipende in gran parte dalla misura in cui i processi di pianificazione nazionale sono composti da tutti i segmenti della società, compresi i poveri e gli emarginati (McCall, 2009).

Esiste una domanda crescente di specialisti C4D   in grado di creare consenso, sensibilizzare l’opinione pubblica e generare cambiamenti facilitando il dialogo tra le comunità locali, i governi locali e le organizzazioni della società civile. Tuttavia, l’offerta di competenze C4D è stata generalmente trascurata nei sistemi educativi sia a livello universitario che post-laurea.

Luiss Business School ha recentemente completato un progetto intitolato “Youth Communicators for Development” che è coerente con un approccio C4D. Il progetto è stato finanziato dall’Ufficio AICS di Islamabad nell’ambito del Program of Poverty Reduction, un programma pluriennale finanziato da diversi milioni di euro guidato dal Pakistan Poverty Alleviation Fund. Il partner della Luiss Business School per il supporto ICT è stata l’Università di Bahria.

 

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Save the date: Webinar martedì 11 maggio con l’Aria Cooperazione della Sapienza

Martedì 11 maggio 2021, ore 11, si terrà il sesto Webinar del Ciclo “Cooperazione italiana allo sviluppo: Istituzioni, strategie e prospettive”, organizzato dall’Area didattica di Cooperazione e sviluppo. Protagonista dell’incontro sarà la Direttrice della sede di Islamabad (Pakistan) dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) Emanuela Benini.
La Direttrice Benini svilupperà il seguente tema:
  • “La Cooperazione italiana in Pakistan, tra Natura, Cultura, Olivicoltura e Inclusione Giovanile”
  • Introduce Marco Cilento, Presidente dell’Area didattica di Cooperazione e sviluppo.

“Giovani Comunicatori per lo Sviluppo”: un ponte tra Italia e Pakistan, un ponte tra passato e futuro

Il  Progetto “Giovani Comunicatori per lo Sviluppo” (YCD) non è solo un collegamento tra Italia e Pakistan, ma anche tra presente e futuro di questi Paesi. È questo lo spirito del percorso di formazione internazionale, co-organizzato da Luiss Business School, Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF) e AICS Islamabad, nel quadro del Programma per la Riduzione della Povertà (PPR) nelle aree rurali del Balochistan, Khyber Pakhtunkhwa, aree tribali ad amministrazione federale e zone limitrofe.

AICS Islamabad, Luiss Business School, Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF), hanno presentato i risultati dando voce alle persone coinvolte nel progetto “Youth Communicators for Development” durante una tavola rotonda online svoltasi il 24 marzo 2021 con la partecipazione dell’Ambasciatore dell’Italia in Pakistan, Andreas Ferrarese e dell’omologo Ambasciatore del Pakistan in Italia, Jauhar Saleem.

«Il Progetto YCD è molto in linea con la mission della Luiss Business School, un luogo in cui gli studenti traducono le conoscenze accademiche in azioni concrete, per affrontare le sfide globali legate all’evoluzione della nostra economia e società – afferma Raffaele Oriani, Head Custom Programs & Consulting Luiss Business School – Quindi questo è un perfetto esempio di un progetto che ha un potenziale impatto non solo sul lato economico, ma anche sul lato sociale e va a sfidare i politici di tutto il mondo. Oggi festeggiamo la fine di questo programma, ma questo può diventare l’inizio di una nuova serie di collaborazioni per i prossimi anni».

Questo progetto ha rafforzato l’importanza del ruolo convergente di Giovani, Università, Comunità imprenditoriale e Istituzioni territoriali per rafforzare la capacità di autosviluppo delle comunità e rafforzare le relazioni tra Pakistan e Italia.

Il loro impegno sul campo è la scommessa più importante che l’AICS Islamabad e l’Ambasciata italiana hanno portato avanti in questi due anni.

«La cooperazione italiana sta lavorando in Centro America e Caraibi, in Senegal e in altri luoghi del mondo per sviluppare in modo integrato i talenti dei giovani – ha detto Emanuela Benini, Direttrice di AICS Islamabad – e in Pakistan abbiamo “The Same Dream” (titolo del Docufilm PPR seguito durante l’evento) e ha optato per la formula di “Youth Communicators for Development” (YCD). Il ponte che continueranno a rafforzare tra le comunità remote e i loro territori, attraverso le università, sarà uno strumento prezioso per il settore pubblico e privato e soprattutto per loro stessi. Lasciate che vi dica che il modo in cui si è sviluppato il Progetto è il frutto di un perfetto lavoro di squadra che comprendeva AICS, PPAF, Luiss e 6 università pakistane con 90 dei loro studenti. Il progetto vuole anche aprire la strada a una piattaforma in cui il mondo accademico pachistano e italiano possa rafforzare le relazioni passate e nuove tra loro e con la comunità imprenditoriale e le istituzioni disponibili ».

«Pakistan e Italia hanno ottimi rapporti bilaterali – ha spiegato S.E. Andreas Ferrarese, Ambasciatore d’Italia in Pakistan. Abbiamo un’ottima collaborazione arrivata a livello multilaterale, soprattutto all’interno delle Nazioni Unite. Dopo la Brexit, l’Italia ospita la più grande comunità pachistana dell’Unione Europea: tra 150 e 200mila. Una comunità che crescerà per via dei ricongiungimenti familiari e per l’attrazione che l’Italia ha su molti pachistani. È un momento in cui le relazioni bilaterali possono essere estese nel settore economico e commerciale, ma anche attraverso azioni culturali e accademiche. Il Pakistan è importante per l’Italia anche perché da un punto di vista generale è un Paese strategico dell’Asia. In questo contesto, c’è un enorme potenziale che dobbiamo ampliare: la collaborazione tra università e strutture culturali dei due paesi. Mi impegnerò pienamente a lavorare per questo, per porre le basi per ulteriori sviluppi. Molti giovani e brillanti pachistani hanno la possibilità di dare un grandissimo contributo al loro Paese e di portare sviluppo e prosperità in tutte le parti di questo grande Paese ».

 

«Italia e Pakistan hanno percezioni comuni sulle questioni internazionali – ha spiegato S.E Jauhar Saleem, Ambasciatore del Pakistan in Italia. Abbiamo ottimi rapporti culturali. C’è molto altro da fare e sono sicuro che insieme faremo molti sforzi anche per affrontare il potenziale del turismo e il contatto interpersonale. Quale mezzo avrebbe potuto fare di meglio? Devo elogiare la Luiss Business School per essersi dilettato in quell’area. Vedo molto potenziale lì. Abbiamo una gioventù molto dinamica, molto motivata. Ci sono alcune aree in cui esiste l’eccellenza, ad esempio nella tecnologia dell’informazione, che è uno dei settori del futuro poiché questa pandemia ha messo in luce abbastanza chiaramente che la nostra tecnologia sarà la base per il nostro sviluppo futuro. Abbiamo collaborato con la Luiss e altre istituzioni educative italiane, nell’ambito di programmi di stage e laureati, un modo per sviluppare legami che durano nel tempo. Questa è un’eredità in termini di contributo alle relazioni bilaterali tra i due paesi. C’è un grande bisogno in Pakistan di sviluppare competenze nei giovani. Il Paese ha molto da imparare, molto da collaborare».

«PPR mira a portare la sostenibilità allo sviluppo sociale ed economico del Pakistan – ha spiegato Shakira Allahbaksh, Giovane Comunicatrice per lo Sviluppo. YCD crea un ponte tra comunità e giovani per portare cambiamento con impegno e soluzioni sostenibili, grazie anche al collegamento tra il mondo accademico italiano con Università pakistane. Dal mio punto di vista, la parte più interessante e istruttiva dell’iniziativa è il tipo di senso di responsabilità che coinvolge le comunità e cosa si aspettano da noi, giovani: avere un quadro più ravvicinato delle lotte, dei problemi e delle soluzioni. YCD ha anche creato una vasta rete di giovani, per lavorare e connettersi insieme come una squadra in tutto il Pakistan. I nostri obiettivi futuri? Sono totalmente sulle comunità, che devono evolversi».

Obiettivi e processi del Progetto YCD

5 università pakistane dei territori in cui il PPR è attivo da oltre 6 anni: Chitral, Lasbela, Malakand, Swat, Turbat, e la Bahria University di Islamabad che ha sostenuto il sistema ICT e molte altre, sono in contatto con Luiss Business School che ha formato 94 studenti e 15 insegnanti di loro proprietà. Gli YCD hanno lo scopo di diventare leader, comunicatori e agenti di cambiamento efficaci per le loro comunità. Al centro del progetto YCD c’è l’empowerment delle comunità per pianificare, creare e gestire iniziative che attraversano il loro e altri territori, con l’aiuto delle università, attraverso gli studenti.

Dal 2013 PPR ha consentito alle famiglie di aumentare i propri redditi e la capacità produttiva. Ha consentito alle comunità di sviluppare piccole infrastrutture di competenze che forniscono un accesso più facile ad acqua potabile sicura, ponti sicuri e stabili, strade asfaltate e progetti di energia rinnovabile. La sostenibilità è alla base del programma.

«Questo Progetto YCD mira a promuovere la partecipazione dei giovani nel contesto sociale ed economico dell’area rurale di queste due province Khyber Pakhtunkhwa e Balochistan – ha affermato Roberto Dandi, Coordinatore del progetto, Luiss Business School – Questo sforzo è in realtà molto critico perché la Comunicazione per Il concetto di sviluppo è un approccio completamente diverso alla tradizionale cooperazione allo sviluppo, in cui le comunità locali possono essere beneficiarie passive di servizi e fondi. Attraverso l’YCD vogliamo che le comunità diventino protagoniste del loro sviluppo personale, attraverso questi ponti, costruiti dai Giovani Comunicatori».

Gli studenti sono stati inviati, sul campo, a raccogliere dati. Ora stanno completando i loro rapporti su azioni specifiche nei settori di: turismo sostenibile, istruzione delle donne, sviluppo rurale, gestione dell’acqua, lavoro minorile, patrimonio culturale, salute e nutrizione e tossicodipendenza.

«È stato un viaggio straordinario ed emozionante per tutti noi – ha affermato Saira Ahmed, Rappresentante del Pakistan Italy Alumni Network Emanuela Benini è la persona dietro il modello di questo Progetto multisettoriale e multi stakeholder che ha coinvolto le radici della società e aree remote e giovani. La cosa più importante è stata tradurre i nostri sforzi nel nesso tra ricerca, istruzione e lavoro, che è al centro della strategia di AICS. Vivendo io stesso in una città urbana, sento che dobbiamo dare loro più attenzione e risorse disponibili. La collaborazione tra le università è stato un altro aspetto importante. La cooperazione bilaterale in questo momento di pandemia globale molto brutta per tutti noi, non sarebbe stata possibile senza questo stretto lavoro di squadra».

Il PPR, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri (e Cooperazione Internazionale) e dall’AICS al PPAF per 40 milioni di euro ha lo scopo di supportare le comunità situate nelle aree lungo il confine con l’Afghanistan verso il loro sviluppo personale. In fase di completamento, AICS Islamabad e PPAF hanno unito le forze per migliorare la sostenibilità del PPR, il massimo concetto di partnership con AICS e il Ministero Affari Esteri.

Il Progetto YCD, guidato dai docenti della Luiss Business School Roberto Dandi (Project Coordinator) e Duilio Carusi (Project Manager), è una delle azioni previste da PPAF nell’ambito del PPR per contribuire alla sostenibilità delle attività multisettoriali delle comunità che hanno finora coinvolti: 17 organizzazioni partner, 38 governi locali in 14 dei distretti meno sviluppati del Pakistan.

Il Progetto YCD potrebbe essere il primo passo per rafforzare il legame tra Pakistan e Italia, ma anche per costruire un ponte tra passato e futuro in questi Paesi.

Inaugurato a Khairabad, Chitral, il “ponte dell’Amicizia Pak-Italia”

Il ponte è stato costruito grazie alla collaborazione tra il Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF) e il Sarhad Rural Support Program (SRSP) nell’ambito del Programma di Riduzione della Poverta’ in Pakistan (PPR), finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), per un costo di Rs 17,6 milioni.

Khairabad, nell’Union Council Drosh 1, è composto da 5 sotto-villaggi (Khaiabad Khas, Thok Jal, Dhap, Junali, Camp) e ci sono altri 3 villaggi collegati: Kol, Wardhap e Wardhap Payeen, portando a 450 il numero di famiglie che saranno collegate grazie al nuovo ponte accessibile a veicoli e Jeep, mentre prima il passaggio più vicino sul fiume era a 7 chilometri di distanza.

Emanuela Benini, Direttrice AICS Pakistan, ha espresso un grande apprezzamento innanzitutto per il lavoro delle comunità e si è rallegrata oer la scelta del nome di “Pakistan-Italy Friendship Bridge” (“Ponte dell’Amicizia Pakistan-Italia”). Ha sottolineato che l’AICS e i suoi partner pachistani stanno costruendo una rete Pakistan-Italia che coinvolge università, istituzioni e imprese per migliorare l’inclusione e la prosperità e questo ponte è il primo passo tangibile verso di essa.

Shams Badruddin, Direttore del Programma PPR in seno al PPAF, ha dichiarato che tali progetti di sviluppo consentiranno alle comunità locali di avere un vero accesso alle strutture sanitarie ed educative dell’area e questo potra’ garantire migliori condizioni socio-economiche nella regione”.

L’Autorita’ Vicaria della Bassa Chitral, Hassan Abid, ha ringraziato il governo italiano, PPAF e SRSP per aver sostenuto il governo del Khyber Pakhtunkhwa nello sviluppo del distretto. Poi ha aggiunto che “le infrastrutture connettive hanno un ruolo più che rilevante nello sviluppo di qualsiasi area e, quindi, questo ponte di nuova costruzione potra’ trasformare radicalmente la vita dei residenti locali”.

Migliaia di persone potranno ora spostarsi con facilità e adoperarsi per una vita migliore da loro scelta.

Webinar LUISS, 24 Marzo: “GIOVANI COMUNICATORI PER LO SVILUPPO: UN PONTE FRA ITALIA E PAKISTAN”

Il 24 marzo si terra’ il webinar per la conclusione del corso online di “Youth Communicators for Development (YCD)”, realizzato dal PPAF attraverso il Programma di Riduzione della Povertà in Pakistan (PPR) grazie ai finanziamenti della Cooperazione Italiana (40M€). Il corso e’ stato organizzato dalla LUISS di Roma (vincitrice della gara in ambito quota legata) con l’Università’ Bahria di Islamabad e 5 Università del Balochistan e del Khyber Pakhtunkhwa, tra dicembre 2020 e marzo 2021.

Comunicato Stampa

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