L’Indice Globale sul Divario di Genere del 2022, stilato dal Forum economico mondiale, parla chiaro: sul fronte della parità di genere il Pakistan si posiziona al 142esimo posto su 146, con picchi negativi per quanto riguarda le opportunità economiche (145) e la salute (143). Gli sforzi per affermare l’uguaglianza di genere, sancita dalla Costituzione del 1973, si riflettono nell’inclusione strategica e costante dei diritti delle donne pakistane nelle programmazioni politiche. Il documento Vision 2025 ne è l’esempio più recente; in particolare, il documento propone di rafforzare i meccanismi di segnalazione e risposta ai casi di violenza di genere che affliggono le comunità vulnerabili.
Segnali controversi arrivano anche dai dati su scolarizzazione e sicurezza alimentare, due settori di intervento che vedono impegnata la Cooperazione Italiana. Nel 2010, le donne alfabetizzate in Pakistan erano solamente il 41%, nel 2019 il dato è migliorato, portandosi al 46,9%; tuttavia, solo il 24,6% delle ragazze maggiori di 15 anni partecipa alla forza lavoro formale (dato del 2022), di cui il 68% in agricoltura. Proprio le comunità agricole soffrono di carenze strutturali e marginalizzazioni cui la Cooperazione Italiana rivolge un’attenzione particolare, con l’obiettivo di intervenire sull’allarmante dato relativo all’insicurezza alimentare, che colpisce il 42,4% della popolazione. Allo stesso tempo, il 36,7% dei bimbi sotto i 5 anni soffre di malnutrizione.
In questo contesto, il progetto “Promozione di opportunità di lavoro dignitoso per il rafforzamento economico dei segmenti vulnerabili della società“, ha realizzato servizi sociali per le famiglie dei lavoratori dei forni per la produzione di mattoni, con una particolare attenzione alle donne e bambini/e delle famiglie coinvolte. Il modello pilota One-window-operation, realizzato in due distretti del Khyber-Pakhtunkhwa, ha consentito alle donne di ricevere documenti di identità – di cui spesso sono sprovviste – e di apprezzarne l’importanza per accedere ai servizi sociali offerti dalla Provincia. Le donne sono inoltre state informate sulle loro tutele legali e sull’importanza di esercitare il diritto di voto. In totale, 328 donne hanno beneficiato dell’iniziativa.
La Cooperazione Italiana sta inoltre contribuendo al BISP – Benazir Income Support Programme per la protezione sociale, uno dei 48 progetti inclusi nel Programma di Conversione de Debito PIDSA. In questo caso ci troviamo nella Provincia del Balucistan, dove risiedono molte comunità che vivono in condizioni di malnutrizione, soprattutto donne in stato di gravidanza e bambini fino a 3 anni. I presidi sanitari allestiti grazie al contributo italiano stanno registrando un aumento di donne che accedono a servizi per l’allattamento, alla richiesta di documenti di identità, ad incontri di preparazione al parto e ricevono materiali sulla corretta alimentazione e pacchetti di cibo per integrare la dieta abituale. Anche gli uomini sono coinvolti nelle attività, con azioni di mobilitazione sociale volte a coinvolgere entrambi i genitori nelle cure ai neonati e utili a riconoscere il ruolo sociale maschile e favorire l’emancipazione delle donne.
Il progetto “Sostegno al settore educativo femminile e alla conservazione del patrimonio culturale tramite l’educazione in Pakistan” focalizza la propria attenzione sulle giovani studentesse e le insegnanti nelle Province del Punjab e del Khyber-Pakhtunkhwa, grazie alla partnership con UNESCO. Nella componente educativa, le sessioni di formazione circa le tecniche di Activity-based Learning e Multigrade teaching hanno interessato 440 insegnanti, in parallelo ad interventi infrastrutturali in 96 scuole per migliorare gli spazi e l’erogazione dei servizi; nella componente di patrimonio culturale, un totale di 114 educatrici ed insegnanti (55 nel Sindh, 47 in Khyber-Pakhtunkhwa e 12 in Punjab) hanno beneficiato di corsi di formazione per conoscere e trasmettere l’importanza del patrimonio culturale ai/alle bambini/e delle scuole, come la testimonianza di Tehmina Khushk, insegnante di scuola elementare a Thatta, nella Provincia del Sindh, dimostra:
“Conosciamo da sempre i siti archeologici della nostra terra ma non abbiamo mai davvero compreso la loro importanza fino ad oggi. Grazie alle sessioni fornite dal progetto ora sappiamo che questo è il nostro patrimonio e che dobbiamo preservarlo, abbiamo capito quanto conti la consapevolezza di quello che ci circonda”