Pakistan

CONTESTO GEO-POLITICO 

 Il Pakistan è situato in Asia meridionale e ha una superficie totale di oltre 800.000 chilometri quadrati, quasi tre volte l’Italia. A Sud è bagnato dal Mar Arabico lungo una costa di quasi 1.000 chilometri, a Est confina con l’India, a Ovest con l’Iran e con l’Afghanistan e a Nord con la Cina.

Il principale corso d’acqua è il fiume Indo che attraversa quasi l’intera lunghezza del Paese e bagna tutte le province a eccezione del Baluchistan.

Le aree a Nord amministrate dal Pakistan si ergono alcune delle montagne più alte del mondo, tra cui il K2 nel Gilgit-Baltistan.

Nato come Repubblica islamica con la partizione dell’India britannica avvenuta il 14 agosto 1947, il Pakistan è caratterizzato da una società multietnica e multiculturale con radici che partono dall’antica Civiltà della Valle dell’Indo e includono vestigia di Alessandro Magno, della civiltà gandharica e l’eredità dell’Impero Moghul. Dopo la nascita del Bangladesh, Pakistan Orientale fino al 16 dicembre del 1971, nel 1973 è stata approvata la terza Costituzione, emendata successivamente a più riprese. Di tali emendamenti, si segnala in particolare il 18°, del 2010, che delinea il sistema federale attuale e di governance, con la devoluzione alle provincie delle competenze amministrative e settoriali.

DISCLAIMER: Le designazioni impiegate e la presentazione del materiale in questa pubblicazione non implicano l’espressione di alcuna opinione da parte di AICS riguardo allo status giuridico di alcun Paese, territorio, città o area, o delle sue autorità, né riguardo alla delimitazione dei suoi confini o frontiere

 

CONTESTO SOCIO-ECONOMICO

Con una popolazione in crescita di 247 milioni di persone (World Bank, 2023), il Pakistan è il quinto Paese più popoloso al mondo e la 45° economia mondiale per PIL (World Bank, 2023), pari a circa 375 miliardi di US$ (IMF, 2023).

Dei principali settori dell’economia, i Servizi determinano la porzione maggiore del PIL, con più del 50%, seguito dall’Agricoltura e dall’Industria, con valori tra il 20 e il 25%[1]. Il settore agricolo produce circa il 70% delle esportazioni e impiega quasi il 40% della forza lavoro del Paese (FAO, 2023), di cui circa il 66% donne (World Bank, 2025).

Nel 2024 la povertà è tornata a crescere, colpendo milioni di persone soprattutto delle aree rurali, dove vive circa il 60% della popolazione.

Tale dato è riflesso anche dal peggioramento dell’indice di sviluppo umano che l’ultimo rapporto di UNDP, pubblicato nel 2024, posiziona il Pakistan al 164° posto su 193 paesi, nel 2022 era 161°[2].

La stessa agenzia onusiana riporta che nel 2024, 93 milioni di persone si sono trovate in condizione di povertà multidimensionale[3]. Parallelamente, la scarsa disponibilità di servizi idrici e igienico-sanitari interessa 6 milioni di persone, aumentando il rischio di malattie, mentre 13,5 milioni di persone, di cui 6,3 milioni sono bambini, necessitano di protezione sociale.

L’istruzione continua a rappresentare un ostacolo significativo per lo sviluppo del Paese. 26 milioni di bambini non frequentano la scuola e il tasso di alfabetizzazione tra i minori sopra i 10 anni si attesta al 61% (UNESCO, 2024).

Il sistema sanitario è un ulteriore indicatore delle difficoltà strutturali del Paese. L’OMS ha posizionato il Pakistan al 124º posto su 169 per qualità dell’assistenza sanitaria, con servizi inadeguati e un accesso fortemente limitato nelle aree rurali (OMS, 2024).

Inoltre, le dinamiche migratorie del Pakistan sono caratterizzate da significativi flussi di emigrazione e immigrazione. Le rimesse dei lavoratori pakistani all’estero rappresentano un’importante risorsa economica,  raggiungendo 20,8 miliardi di dollari tra luglio 2024 e gennaio 2025, registrando un aumento del 31,7% rispetto ai 15,8 miliardi di dollari dell’anno precedente (World Bank, 2025). Allo stesso tempo, il Pakistan negli ultimi anni ha aumentato la presenza di rifugiati, soprattutto provenienti dall’Afghanistan.

Il Pakistan si colloca al 145º posto su 146 paesi nel Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, evidenziando una delle più gravi disuguaglianze di genere a livello globale. Questo posizionamento riflette le barriere strutturali che limitano l’accesso delle donne, ragazze e bambine all’istruzione, al lavoro e alla giustizia.

Un’analisi intersezionale della condizione femminile mostra come le crisi che colpiscono l’intera popolazione abbiano un impatto ancora più drammatico su donne, ragazze e bambine. Le differenze di genere si manifestano nell’insicurezza alimentare, nell’accesso limitato all’assistenza sanitaria, nelle disuguaglianze economiche e nei bassi livelli di scolarizzazione femminile.

A queste vulnerabilità si aggiungono forme di violenza di genere[4] spesso riconducibili a dinamiche sociali arcaiche[5].

 

CRITICITA’ E BISOGNI

Per promuovere uno sviluppo sostenibile, il Pakistan deve affrontare sfide strutturali che limitano la crescita economica e il benessere della popolazione. La bassa produttività e la scarsa diversificazione soprattutto nel settore agricolo, aggravate da pratiche inefficienti e da un know-how inadeguato, compromettono la capacità del Paese di rispondere alle dinamiche dell’economia globale e all’impatto crescente del cambiamento climatico, aggravato dal rapido depauperamento delle risorse forestali e idriche. La Banca Mondiale classifica il Pakistan tra i 10 paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con eventi estremi sempre più frequenti che aumentano l’insicurezza alimentare e la fragilità economica. L’agricoltura è ostacolata da sistemi produttivi arretrati, scarsa meccanizzazione e inefficienza nella gestione delle risorse naturali. Con appena il 4% (World Bank, 2024) del territorio coperto da foreste e un sistema di irrigazione inefficiente che comporta perdite idriche fino al 25%, la sostenibilità delle risorse naturali è sempre più compromessa.

Le ridotte opportunità lavorative amplificano queste vulnerabilità, con un mercato del lavoro caratterizzato da un’alta incidenza di occupazione informale e sottoccupazione. L’accesso a impieghi stabili e dignitosi rimane limitato, in particolare per giovani e donne, che affrontano ostacoli strutturali legati a scarse competenze, limitata formazione e barriere socio-culturali.

ORIENTAMENTO STRATEGICO

Per rispondere a queste sfide, AICS Islamabad ha definito un orientamento strategico, che si focalizza su sicurezza alimentare, resilienza climatica, lavoro dignitoso e valorizzazione del patrimonio culturale.

A dicembre 2024, l’impegno finanziario di AICS Islamabad ammonta a 174.888.161 euro, di cui il 57% (oltre 100 milioni di euro) destinato a progetti in corso, mentre il restante 43% (74,4 milioni di euro) è classificato come pledge, ovvero come impegni previsti che derivano da quanto annunciato durante la Conferenza di Ginevra del gennaio 2023 e dall’esercizio di reimpiego di fondi residui di iniziative concluse.

L’intero portafoglio è composto da 21 progetti finanziati attraverso doni (off-budget) e crediti d’aiuto (on-budget). I doni, con un budget di poco inferiore ai 30 milioni di euro, rappresentano il 17% del totale, mentre i crediti d’aiuto, con oltre 145 milioni di euro (83%), finanziano 6 iniziative, sia in corso che in fase di definizione (pledge).

Il Gilgit-Baltistan è il territorio con la maggiore assegnazione di fondi rimanenti, pari al 26% del totale, seguito dalla provincia del Khyber Pakhtunkhwa, con una quota del 9%. Le restanti province beneficiano di risorse in misura inferiore.

L’orizzonte strategico di AICS Islamabad è definito in linea con il Documento Triennale di Programmazione e di Indirizzo della Cooperazione allo Sviluppo 2024-2026 e si basa sulla Teoria del Cambiamento (ToC) di AICS, che include gli SDG in cinque pilastri tematici: Persona, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. In questo quadro, AICS Islamabad ha individuato 4 outcome strategici di intervento, concentrandosi su tre pilastri chiave: Persona, Pianeta e Prosperità.

Nella complessa realtà pakistana, AICS riconosce alle donne, alle ragazze e alle bambine un ruolo centrale nello sviluppo sostenibile. Coerentemente con le Linee Guida AICS/MAECI sull’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile (2020-2024), la sede di Islamabad integra la prospettiva di genere nelle iniziative finanziate attraverso un approccio a doppio binario (twin-track). Da un lato, AICS Islamabad sostiene interventi specifici volti alla promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile; dall’altro, garantisce che l’integrazione della dimensione di genere (gender mainstreaming) sia effettiva all’interno di iniziative con altri focus settoriali.

Il criterio di tracciabilità e misurazione dell’attenzione prestata negli interventi sostenuti da AICS in favore del GEWE è il Gender Policy Marker[6].

Nel portfolio 2024 di AICS Islamabad, dei 18 progetti in essere, la maggior parte (13 progetti) presenta un Gender Policy Marker 1, dove la parità di genere è considerato obiettivo significativo, per un budget complessivo di oltre 92 milioni di euro, pari al 93%.

Un progetto, all’interno del pilastro Prosperità, ha come obiettivo principale la parità di genere: “Girls’ Education – Sostegno al settore educativo femminile e alla conservazione del patrimonio culturale tramite l’educazione in Pakistan“, realizzato da UNESCO con un budget di 1,5 milioni di euro. L’iniziativa mira a favorire l’istruzione femminile e ridurre l’abbandono scolastico tra le bambine nelle comunità emarginate e ha permesso a 8.934 bambine delle comunità emarginate del Punjab, Khyber Pakhtunkhwa, Sindh e Gilgit-Baltistan di iscriversi alla scuola primaria.

[1] Quasi il 34% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Dashboard Data Analysis, UNFPA, 2024
[2] Il Pakistan ha il 6° più alto numero di spose bambine al mondo con quasi 19 milioni all’anno. National Report on the Status of Women in Pakistan, 2023
[3] Il Gender Policy Marker è un sistema adottato dall’OECD-DAC per classificare i progetti di cooperazione allo sviluppo in base alla loro attenzione alla GEWE. Il sistema utilizza tre livelli: 0 – Non mirato (o non esaminato). Il progetto non ha come obiettivo la GEWE e non integra considerazioni di genere nelle sue attività. 1 – Significativo. Il progetto include la GEWE come obiettivo secondario, ma non è il suo focus principale. 2 – Principale. La parità di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine sono l’obiettivo primario del progetto.
[1] Pakistan Economic Survey 2023-2024. Ministry of Finance
[2] Human Development Report 2023-2024, UNDP
[3] Global Multidimensional poverty index 2024, UNDP. L’Indice di Povertà Multidimensionale (MPI) valuta le privazioni in tre dimensioni: salute, istruzione e standard di vita, utilizzando 15 indicatori specifici.
[4] Quasi il 34% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Dashboard Data Analysis, UNFPA, 2024
[5] Il Pakistan ha il 6° più alto numero di spose bambine al mondo con quasi 19 milioni all’anno. National Report on the Status of Women in Pakistan, 2023
[6] Il Gender Policy Marker è un sistema adottato dall’OECD-DAC per classificare i progetti di cooperazione allo sviluppo in base alla loro attenzione alla GEWE. Il sistema utilizza tre livelli: 0 – Non mirato (o non esaminato). Il progetto non ha come obiettivo la GEWE e non integra considerazioni di genere nelle sue attività. 1 – Significativo. Il progetto include la GEWE come obiettivo secondario, ma non è il suo focus principale. 2 – Principale. La parità di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine sono l’obiettivo primario del progetto.