Contesto settoriale
Il Pakistan vanta un immenso patrimonio culturale, frutto di millenni di storia e dell’influenza di grandi civiltà. Dal XIX° secolo, gli scavi e i restauri condotti da archeologi ed esperti, hanno permesso di rinnovare l’interesse verso il passato del Paese, dalla preistoria alle culture e civiltà indù, greca, gandharica, islamica, moghul e coloniale. Inoltre, le comunità indigene, custodi di tradizioni millenarie, contribuiscono ulteriormente ad arricchire il patrimonio immateriale del Paese.
Dal 1963, il Pakistan è membro del “Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali” – ICCROM, ed è parte del Consiglio esecutivo UNESCO per il periodo 2023-2027. Con 6 siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO (e 26 in tentative list), il Pakistan ha un enorme potenziale nei settori del turismo culturale, archeologico e religioso. Per valorizzare queste risorse, il National Tourism Coordination Board ha istituito gruppi di lavoro dedicati alla definizione di strategie mirate per ciascun settore turistico. Dopo il calo del turismo causato dalla pandemia di COVID-19, nel 2023 il Pakistan ha registrato un aumento significativo degli arrivi di turisti stranieri, soprattutto dall’Asia (+115% rispetto al 2022), segnando una solida ripresa (UNWTO, 2023). Nel 2024 il settore ha contribuito al 6,1% del PIL nazionale, impiegando circa 4,79 milioni di persone[1]. Tuttavia, il Paese fatica a sviluppare pienamente il suo potenziale turistico: la carenza di infrastrutture e servizi adeguati rende difficoltoso l’accesso ai siti e limita l’esperienza dei visitatori; a tutto questo si aggiunge una promozione e offerta turistica poco efficace.
L’istruzione svolge un ruolo chiave nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio culturale, trasmettendo conoscenze, competenze e valori che ne garantiscono continuità e vivacità. Tuttavia, il livello di istruzione nel Paese è classificato è ancora scarso (53,46/100, District Education Performance Index 2023) e l’accesso rimane fortemente diseguale. Le aree più svantaggiate si concentrano principalmente nelle province del Baluchistan e del Sindh, dove oltre la metà dei distretti registra le performance scolastiche peggiori.
A insidiare il patrimonio culturale sono i cambiamenti climatici che stanno avendo un impatto crescente che metteno sempre più a rischio non solo i siti archeologici e gli edifici storici, ma anche le tradizioni e le pratiche culturali delle comunità locali.
Le alluvioni del 2022 hanno gravemente danneggiato 149 siti, causando perdite per oltre 13 miliardi di PKR (circa 13 milioni di USD) e un impatto significativo sul settore turistico e sull’occupazione[2]. I terremoti, inoltre, rappresentano una minaccia costante per il Pakistan, situato in una delle aree sismicamente più attive al mondo. Negli ultimi 10 anni, il Paese è stato colpito da oltre 2.400 terremoti di magnitudo 4 o superiore, con una media di 243 eventi sismici all’anno[3]. Il più devastante è stato il terremoto del 2015 in Khyber Pakhtunkhwa, con una magnitudo di 7.5, che ha distrutto e danneggiato infrastrutture, edifici pubblici e numerosi siti archeologici.
Oltre ai danni materiali, i disastri naturali compromettono il patrimonio culturale immateriale. Lo sfollamento forzato e la migrazione minacciano i legami tradizionali uomo-ambiente, mettendo a rischio il tessuto sociale delle comunità colpite e le loro fonti di sostentamento legate alla cultura e all’identità.
Analisi dei Bisogni
Per garantire che il patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, contribuisca allo sviluppo sostenibile e al benessere socioeconomico delle comunità, è essenziale adottare strategie integrate che ne assicurino la protezione, la conservazione, la valorizzazione e la promozione. Tali azioni devono prevedere il coinvolgimento operativo sia delle controparti, adottando sistemi di governance interistituzionale efficienti, che delle comunità, istituendo comitati, organizzazioni e piattaforme.
Nel contempo bisogna evitare l’abbandono territoriale incentivando una crescita economica sostenibile delle comunità con la creazione d’impiego attraverso la formazione di personale specializzato per gli interventi di scavo e restauro conservativo, lo sviluppo di modelli di ecoturismo con il miglioramento dei servizi d’accoglienza e il supporto economico per l’imprenditoria nella filiera turistica.
Al contempo, è importante rafforzare la protezione del patrimonio dai disastri naturali attraverso interventi preventivi di Disaster Risk Reduction.
Infine, il miglioramento dell’offerta educativa è fondamentale per aumentarne l’inclusività, promuovere il rispetto e la valorizzazione del patrimonio e identificare la cultura come volano di sviluppo sostenibile.
Approccio
Il patrimonio culturale è riconosciuto come un elemento chiave del pilastro Prosperità nell’Agenda 2030, in quanto considerato un motore di crescita economica per “garantire che tutti gli esseri umani possano godere di una vita prospera e appagante”. Su questa base, per raggiungere l’Outcome 3 della ToC AICS Prosperità – “Incrementata la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale per il benessere socioeconomico” (SDG 8.9-11.4), AICS Islamabad adotta gli approcci people-centred e living heritage. Questi approcci guidano interventi mirati alla protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio, rafforzando la partecipazione delle comunità ai sistemi di governance per una migliore gestione del patrimonio e dei siti archeologici. Tali approcci garantiscono la rivitalizzazione del patrimonio stesso, funzionale al miglioramento dell’offerta di turismo sostenibile quale leva di sviluppo economico. Inoltre, attenzione particolare è dedicata alla qualità dell’istruzione attraverso il miglioramento dei curricula, la formazione degli insegnanti e il rafforzamento della consapevolezza culturale anche attraverso l’utilizzo di mezzi di comunicazione per contribuire all’aumento dell’iscrizione scolastica.